Ancona,
23/05/2013
Non si
ferma l'onda di protesta contro la statua Violata. La petizione, giunta ormai a
circa 2000 firme, ha raccolto nei giorni scorsi - dopo l’europarlamentare PD
On. Silvia Costa e la giornalista e scrittrice Loredana Lipperini - adesioni
di figure femminili di grande rilievo come Annalisa
Piras, giornalista BBC e regista del discusso film documentario
"Girlfriend in a coma”, la cantautrice Alice,
l’attrice e regista teatrale Emma
Dante, la poetessa Antonella
Anedda e Mariangela Gualtieri (poetessa e scrittrice, fondatrice con
Cesare Ronconi del Teatro Valdoca).
Sostegno
alle ragioni della protesta arriva dalla scrittrice e giornalista Maria Rosa Cutrufelli, che in
un messaggio alle promotrici della petizione commenta «sono molto d'accordo con le vostre
motivazioni, i simboli sono una cosa importante, perciò solidarizzo con voi e
con la vostra petizione.»
Si
unisce alla petizione anche Silvia
Buzzelli (Docente di diritto
penitenziario e procedura penale europea e sovranazionale presso l’Università
Milano-Bicocca, autrice di numerosi saggi earticoli sui temi della giustizia
penale e dei diritti umani), che in un messaggio alle promotrici della
petizione aggiunge: «ho
firmato; contro la violenza ci vuole consapevolezza e tantacultura, non cattivo
gusto. Di quello ne abbiamo già abbastanza.»
Donne
e intellettuali, quelle sopra citate, che hanno fatto della cultura e della sua
diffusione simbolica attraverso varie forme d’arte e di comunicazione il centro
della propria vita e del proprio mestiere. Questo a dimostrazione che il
dibattito sulla statua Violata non può più ritenersi solo una questione
cittadina – e in troppi, anche tra gli esponenti politici locali, tentano
ancora di ridurne la portata e il significato.
Questa
vicenda esemplifica invece perfettamente il modo in cui la politica non
andrebbe fatta, e cioé senza la minima disposizione all’ascolto o alcun
tentativo di dialogo con i cittadini coinvolti nella protesta, tra cui, lo
ricordiamo, figurano molte donne vittime di violenza a cui l’iniziativa sarebbe
stata dedicata. Un’operazione che sembraessere stata condotta con disarmante
leggerezza, soprattutto in relazione a un tema tanto delicato, urgente e
importante come la violenza di genere. Un tema che necessita invece, oltre che
in primo luogo di interventi concreti a sostegno delle vittime di
violenza e della prevenzione di tali fenomeni, anche di messaggi culturali e di
tramiti simbolici adeguati, meditati e condivisi.
Anche
il mondo dell’attivismo per i diritti delle donne e dell’associazionismo sta
facendo quadrato intorno alla protesta contro Violata. Sostiene con convinzione
le ragioni della petizione l’attivista per i diritti umani e delle donne Staša Zajović, nominata al
Premio Nobel per la Pace nel 2005, fondatrice e coordinatrice dal 1991 del
movimento pacifista e in difesa dei diritti umani Women in Black di Belgrado,
già attivista del gruppo Zena i drustvo (Woman and Society) e del Centre
for Anti-War Action, fondatrice della SOS Hotline per le Donne e i Bambini
Vittime diViolenza, della Women’s Lobby, del Women’s Parliament, e del
Movimento di Resistenza Civile di Belgrado.
La
petizione sta ottenendo intanto anche l’adesione di diversi centria ntiviolenza e associazioni
in difesa dei diritti delle donne attivi su tuttoil territorio nazionale e
anche all’estero. Tra le
associazioni che hanno ad oggi formalmente aderito alla protesta: FREEWOMAN ONLUS (Ancona), LINEA
ROSA (Ravenna), Associazione TELEFONO ROSA (Mantova), Associazione TELEFONO
ROSA (Napoli), Associazione VOCEDONNA (Castrocaro T.me,FC), RETE PROVINCIALE
CENTRI ANTIVIOLENZA (Siracusa), CENTRO ANTIVIOLENZA E ANTISTALKING SAVE
(Trani), Associazione DONNE AL TRAGUARDO Onlus (Cagliari),Associazione
OLTREILSILENZIO Onlus (Genova), Cooperativa Sociale PROGETTO TENDAOnlus (Torino),
WOMEN IN BLACK (Belgrado).
Il
sostegno alle ragioni della protesta da parte di questi centri è di enorme
importanza e dimostra come la petizione vada ben al di là del dibattito
estetico, culturale o politico locale, e sia condivisa in tutta Italia e
persino all'estero anche da molti operatori quotidianamente impegnati nella
lotta contro la violenza digenere e nel supporto alle donne vittime di
violenza, professionisti perfettamente consapevoli di quali siano le urgenze e
le priorità su questo tema cosi drammatico e attuale.
Le
promotrici della petizione
Cristina
Babino
AlessandraCarnaroli
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