Che storia è questa?
Il 23 marzo 2013, appena fuori da una galleria e dal centro di Ancona, viene inaugurata “Volata”, il monumento in onore delle donne vittime di violenza, voluto da diverse istituzioni tra cui il Comitato per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione Marche e realizzato da Floriano Ippoliti sul modello di una sua precedente opera titolata Donna con borsa. La statua, un po’ per il colore, un po’ per l’opinabile messaggio, viene prontamente avvistata da Emanuela Ghinaglia, rappresentante del comitato Se non ora quando di Cremona, che lancia un appello su facebook al fine di rimuoverla. Cristina Babino e Alessandra Carnaroli sono le promotrici della petizione, che nel giro di pochi giorni supera le 1700 firme, loro iniziativa anche i numerosi appelli e comunicati stampa rivolti alla Commissione Pari Opportunità nella continua ricerca di un confronto e un dialogo sulla questione.
Violata ha già iniziato un nuovo viaggio e ha già conquistato nuovi significati, grazie a tutti coloro che hanno partecipato ironicamente, artisticamente, ideologicamente, concettualmente, teoricamente e praticamente alla protesta. Questo blog prova a raccogliere i contributi, gli articoli e la documentazione relativa alla vicenda, senza escludere anche i pareri favorevoli alla statua.
Qualsiasi sia il destino di Violata speriamo non sia quello di rappresentare le donne vittime di violenza, nella speranza che questo episodio sia l’espediente per affrontare meglio la quotidiana tragedia di cui le donne non dovrebbero più essere protagoniste, perché il rispetto è un diritto SEMPRE, come recita la targa su cui poggia Violata…
Elena Pascolini
domenica 26 maggio 2013
COMUNICATO STAMPA Contro Violata nuove importanti firme e associazioni antiviolenza
giovedì 9 maggio 2013
Anche Massimo Cacciari sostiene la petizione contro Violata
La petizione resta aperta, per testimoniare il crescente dissenso verso gli esiti negativi dell’operazione Violata, come proseguono le iniziative di protesta volte a incentivare una riflessione sul tema della violenza di genere e un ripensamento dei suoi termini simbolici: a questo scopo è stato anche indetto un concorso di idee, promosso dall’Associazione Associazione Creativa Oneiroi di Ancona, dal titolo “Ridisegnamo Violata”.
Le proteste non si fermeranno finché i candidati a sindaco di Ancona non avranno risposto ai quesiti sulla questione inviati nelle scorse settimane dalle promotrici della petizione, e finché la Commissione Pari Opportunità della Regione Marche non si dichiarerà disponibile a un confronto aperto ed effettivo sulle ragioni e sulle proposte concrete avanzate nelle due lettere di protesta inviate che, lo ricordiamo, non hanno ricevuto la benché minima risposta di merito, se non il rifiuto comunicato a mezzo stampa di ricollocare l’opera. Riteniamo tale atteggiamento assolutamente inaccettabile da parte di un organismo che sarebbe deputato a promuovere l’inclusione e la tutela delle diverse opinioni e delle manifestazioni di dissenso civile come la nostra, soprattutto in considerazione del fatto che alla protesta hanno aderito diverse donne vittime di violenza a cui l’operazione Violata sarebbe stata dedicata e con le quali una Commissione Pari Opportunità regionale dovrebbe sentire naturalmente il bisogno e anzi l'urgenza di dialogare.
Firmatarie: le promotrici della petizione Cristina Babino e Alessandra Carnaroli
Come l’avreste fatta VOI??
ASSOCIAZIONE CREATIVA ONEIROI
ASSISTENZA, RICERCA E SVILUPPO CREATIVO SENZA FRONTIERE
opera di Floriano Ippoliti.
e mai tante persone hanno contestato così tanto un aspetto della propria città.
Violata non piace perchè non rappresenta bene il messaggio che le è stato chiesto di rappresentare, ovvero la violenza sulle donne e la dignità delle vittime.
ENTRO E NON OLTRE IL 31 MAGGIO!
Sarà presentato formalmente all’amministrazione comunale di Ancona come soluzione al problema “Violata da Rimuovere”
domenica 5 maggio 2013
Violata e la violenza di genere di Giuliana Brega
mercoledì 1 maggio 2013
Il MOICA MARCHE sostiene Violata
Il MOICA, con l’appoggio alla creazione della statua, vuole richiamare l’attenzione sulla femminilità di cui è capace una donna, rompendo il silenzio e le ipocrisie: mostrare un seno nudo non deve creare falsi attacchi pudichi, anzi dovrebbe interpretare un segno di cambiamento, volto al rispetto di ogni essere, soprattutto delle donne stesse: un corpo, anche se nudo, non deve essere toccato, in ogni modo!
Concludendo la mia breve riflessione, posso soltanto dire che il MOICA si ritiene soddisfatto dell’ampio dibattito creatosi attorno alla questione, non perché riteniamo che la contestazione sia giusta, quanto perché il confronto è d’obbligo purché questo si rilevi concreto, costruttivo e soprattutto intelligente.