Urlo Violata è di Carla Giacchella, Gioconda Violata e Venere Violata sono di Eugenio Saguatti

Che storia è questa?

Il 23 marzo 2013, appena fuori da una galleria e dal centro di Ancona, viene inaugurata “Volata”, il monumento in onore delle donne vittime di violenza, voluto da diverse istituzioni tra cui il Comitato per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione Marche e realizzato da Floriano Ippoliti sul modello di una sua precedente opera titolata Donna con borsa. La statua, un po’ per il colore, un po’ per l’opinabile messaggio, viene prontamente avvistata da Emanuela Ghinaglia, rappresentante del comitato Se non ora quando di Cremona, che lancia un appello su facebook al fine di rimuoverla. Cristina Babino e Alessandra Carnaroli sono le promotrici della petizione, che nel giro di pochi giorni supera le 1700 firme, loro iniziativa anche i numerosi appelli e comunicati stampa rivolti alla Commissione Pari Opportunità nella continua ricerca di un confronto e un dialogo sulla questione.

Violata ha già iniziato un nuovo viaggio e ha già conquistato nuovi significati, grazie a tutti coloro che hanno partecipato ironicamente, artisticamente, ideologicamente, concettualmente, teoricamente e praticamente alla protesta. Questo blog prova a raccogliere i contributi, gli articoli e la documentazione relativa alla vicenda, senza escludere anche i pareri favorevoli alla statua.

Qualsiasi sia il destino di Violata speriamo non sia quello di rappresentare le donne vittime di violenza, nella speranza che questo episodio sia l’espediente per affrontare meglio la quotidiana tragedia di cui le donne non dovrebbero più essere protagoniste, perché il rispetto è un diritto SEMPRE, come recita la targa su cui poggia Violata…

Elena Pascolini


sabato 27 aprile 2013

Statua contestata, arriva pure la Barbie


Ancona, 27 aprile 2013 – CI MANCAVA solo la Barbie. Per il resto, Violata era stata immortalata in tutte le salse: come la Primavera del Botticelli, davanti ai carrarmati di piazza Tien An Men o come Statua della Libertà. Dobbiamo ammettere però che la versione Barbie è davvero un colpo di genio. Stavolta a colpire è, sempre attraverso facebook, l’artista Alessia Ercoli.
Sulla pagina "Non è un paese per Tanya" tante foto grottesche con le bambole protagoniste (c’è anche un "Lost" ambientato a Portonovo). Insomma tra incidenti e ammucchiate di plastica, spunta anche lei, Violata, confezionata come una Barbie vera, come souvenir di Ancona. E del resto questa dorica è una città di cui si parla poco, di solito: non ci sono grandi fatti di cronaca né scandali a smuovere la tranquilla routine degli anconetani, che peraltro di indole si stupiscono assai raramente di quello che gli capita sotto il naso. Poi arriva Ippoliti, fa una statua e viene giù il mondo. Si è smossa la Boldrini, Oliviero Toscani ha tuonato "fondete quello schifo", per non parlare del gruppo "Per la rimozione della statua violata" che per la sua petizione ha superato da un pezzo le mille e 500 firme.
A differenza di altre battaglie portate avanti a suon di post e commenti però, quella contro Violata è una guerra intelligente. Immaginarla Urlo di Munch o fotografare tutte le statue brutte, blu e nude in giro per il mondo come "parenti di Violata" è un modo per tenere alta l’attenzione su un’opera che ricorda più, come già stato scritto sulle nostre pagine, una bonazza con una bella sbronza da smaltire il giorno dopo che l’umiliazione e il terrore provocati da uno stupro. Se c’è un modo per combattere la violenza forse è proprio la leggerezza: del resto, una risata vi seppellirà.
Eleonora Grossi 

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